Guida pratica alla conversione euro–yen e come risparmiare in Giappone

Quando si parla di soldi prima di un viaggio in Giappone ci troviamo sempre davanti alla stessa domanda: come gestire al meglio il cambio euro–yen? Tra valute, bancomat e carte digitali, la scelta può sembrare complicata. In questa guida ti spiego quando conviene cambiare, dove farlo, quali strumenti usare e soprattutto come evitare commissioni nascoste per non sprecare soldi che potresti invece dedicare a sushi e alla caccia di pupazzini di Pokémon carini.

Foto su licenza Unsplash

Prima di partire: meglio cambiare in Italia o in Giappone?

Una delle prime decisioni riguarda il momento del cambio. In Italia puoi ordinare yen presso banche o uffici di cambio, ma i tassi applicati spesso sono meno favorevoli rispetto al valore reale di mercato. Conviene quindi partire con una piccola scorta di contanti — giusto per pagare taxi, biglietti o snack all’arrivo — e rimandare il grosso delle spese a prelievi e pagamenti in loco. Gli uffici di cambio valuta in aeroporto in Giappone sono una scelta facile e immediata per avere un minimo di contante ma non ti aspettare i tassi migliori. Meglio evitarli se non per emergenze o per disfarsi di qualche euro rimasto nel portafoglio una volta usciti dall’Italia.

Dove cambiare in Giappone

Il modo più pratico per ottenere yen resta il prelievo dagli ATM locali. I più affidabili sono quelli dei convenience store 7-Eleven (Seven Bank), Japan Post e i bancomat all’interno delle grandi stazioni. Accettano facilmente carte Visa e Mastercard emesse in Europa e offrono un tasso più vicino a quello di mercato. Attenzione però: gli sportelli giapponesi applicano spesso una commissione fissa per prelievo, in genere tra i 110 e i 220 yen. Per ridurre l’impatto conviene prelevare somme un po’ più consistenti in una volta sola, invece di tanti piccoli importi. Ormai quasi tutte le transazioni sono digitali con carta nonostante lo stupido luogo comune che vuole il Giappone ancora limitato al solo contante. Detto questo, conviene sempre avere un po’ di banconote e soprattutto monetine da 100 yen nel caso ci si ritrovi in ristoranti particolarmente tradizionali.

Gli uffici postali e le banche sono alternative sicure, ma meno comode per orari e logistica.

Attenzione al “trucco” del DCC

Quando paghi con la carta o ritiri da un ATM, può comparire l’opzione di addebitare l’importo direttamente in euro anziché in yen. Si chiama DCC (Dynamic Currency Conversion). Sembra comodo, ma è una trappola: applicano un tasso di cambio gonfiato e finisci per pagare di più. La regola d’oro è sempre selezionare la valuta locale, quindi scegli yen senza esitazione.

Foto su licenza Unsplash

Quale carta usare: BBVA, Wise o Revolut?

Oggi esistono diversi strumenti per spendere all’estero senza spese esagerate. Tra i più utilizzati dai viaggiatori ci sono BBVA, Wise e Revolut.

Con BBVA apri un vero e proprio conto bancario al 100% con iban e bonifici istantanei. I pagamenti in valuta estera non hanno commissioni extra e il cambio applicato è quello del circuito (Visa o Mastercard), spesso molto vicino al tasso reale. È una soluzione solida, soprattutto se vuoi un conto economico, moderno e che paga un minimo di cashback e interessi sulla giacenza. Dal sito di BBVA: Con la Carta di Debito BBVA, nell’area Euro, puoi ritirare contanti senza costi a partire da 100€. Per i prelievi fuori dall’area Euro si applicherà una commissione di 2€.

Wise funziona in modo trasparente: applica sempre il tasso di cambio reale (mid-market), con una piccola commissione visibile nell’app. Per i prelievi offre una soglia gratuita mensile; superato il limite, scatta una percentuale di costo più un piccolo fisso. È ideale se vuoi avere sempre il controllo del tasso e convertire solo quando ti conviene. In Giappone con la carta Wise puoi fare 2 prelievi gratuiti al mese fino a 30.000 ¥, poi paghi 70 ¥ fissi per ogni prelievo più l’1,75% sulla parte che supera i 30.000 ¥, a cui si possono aggiungere commissioni extra dell’ATM locale (di solito tra 110 e 220 ¥).

Revolut, invece, propone il cambio interbancario senza maggiorazioni durante i giorni feriali. Nel weekend può applicare un piccolo markup, e i limiti di prelievo senza commissioni dipendono dal piano scelto (Standard, Premium o Metal). Per chi viaggia spesso può essere comodo passare a un piano superiore, così da avere soglie più ampie e costi ridotti. Interessante l’offerta che include assicurazione viaggio e accesso a Lounge in aeroporti selezionati. Con Revolut puoi prelevare dagli ATM in Giappone entro un limite giornaliero di 3.000 £ (o equivalente); ogni mese hai un tetto di prelievi gratuiti che varia in base al piano (Standard: 200 € o 5 prelievi, Plus: 200 €, Premium: 400 €, Metal: 800 €, Ultra: 2.000 €), oltre il quale si applica una commissione pari al 2% o 1 € per prelievo (il maggiore tra i due); inoltre, se superi il limite di cambio gratuito (Standard: 1% oltre 1.000 € al mese, Plus: 0,5% oltre 3.000 €, Premium/Metal/Ultra: nessuna commissione) o se prelevi nel fine settimana (Standard: +1%, Plus: +0,5%, Premium/Metal/Ultra: 0%), pagherai commissioni extra, a cui si possono aggiungere eventuali costi imposti dall’ATM locale.

Quale conviene?

BBVA conviene per prelievi grossi e poco frequenti mentre Wise è più competitivo sotto i due prelievi entro 30.000 yen, che sono pochi in un viaggio in Giappone. Revolut ha costi fissi superiori ma è un conto che offre tanti altri servizi. Io personalmente ho scelto BBVA e mi trovo molto bene e penso sia nel complesso la soluzione più conveniente e flessibile.

Inoltre per i pagamenti con la carta BBVA:

  • Si applica il tasso del circuito Visa/Mastercard (molto vicino a quello reale).

  • 0% di commissioni extra su pagamenti all’estero.

  • Estremamente semplice e trasparente → non hai markup né limiti mensili da tenere sotto controllo.

Foto su licenza Unsplash

Come risparmiare davvero

Il trucco per non sprecare denaro è combinare le soluzioni. Se hai un po’ di contanti rimasti dall’Italia, cambiali senza timore ma non perdere tempo nel cambiare grosse somme di denaro prima di partire e non è necessario avere un travel check.

Usa la tua carta principale (se a zero commissioni estere, come BBVA con i pacchetti viaggi) per pagare hotel, ristoranti e trasporti, e tieni in tasca una seconda carta come Wise o Revolut per avere sempre un piano B. L’ideale sarebbe avere una carta circuito Visa e una Mastercard. Il circuito Bancomat è un’anomalia del tutto italiana e del tutto inutile all’estero. Anche il vecchio circuito V Pay di Visa non è mai stato supportato, un’invenzione europea che per fortuna è defunta per lasciare il posto al semplice e internazionale Visa Debit.

Se devi prelevare contanti, fallo in pochi e grandi prelievi (30.000/50.000 yen) da ATM affidabili e ricorda sempre di rifiutare il DCC e scegliere yen come valuta. Il Giappone è un paese molto sicuro e il rischio di furti è pressoché nullo ma c’è sempre il rischio di smarrire il portafogli dunque è bene tenere le banconote in diversi oggetti (un po’ nello zaino, un po’ nella valigia, un po’ nel portafoglio, un po’ nella giaccia) in modo da evitare incidenti spiacevoli.

Così ti assicuri di avere sempre yen a portata di mano, spendi al tasso più giusto e soprattutto ti risparmi brutte sorprese sul conto al rientro.

L’ultimo consiglio che sicuramente non seguirai è quello di spendere poco in generale ma…chi ci riesce??? NESSUNO!
Quindi buon viaggio e buon divertimento!


Walk of Japan è un editoriale digitale supportato dai suoi lettori. Per ricevere l’editoriale periodico, ti consiglio l'iscrizione alla newsletter ed eventualmente una piccola donazione per aiutarmi a mantenere vivo il portale. Se hai bisogno di aiuto per l’organizzazione del tuo viaggio, prendi in considerazione una consulenza privata. Grazie

Pippo Senpai

Sono Filippo, analista software sabaudo con un amore smodato per il Giappone e la passione per le arti e la scrittura. Forse la mia anima è giapponese? O forse sono solo un nerd. Ho creato Walk of Japan per dare ordine alle mie avventure e ai miei pensieri e condividere tutto questo nel modo a me più congeniale: attraverso la comunicazione digitale e le mie competenze IT. Spero questo portale possa diventare il tuo compagno di viaggio in Giappone. Buona avventura!

Avanti
Avanti

Giappone in Golden Week: viaggio impossibile o esperienza autentica?