Truffe in Giappone: come riconoscerle ed evitarle
Il Giappone è uno dei Paesi più sicuri al mondo: bassi tassi di criminalità, grande rispetto per le regole e un senso civico che sorprende i visitatori occidentali. Tuttavia, con il crescente numero di turisti internazionali, anche qui si stanno sviluppando piccole trappole e situazioni poco trasparenti, pensate per approfittare dei viaggiatori più ingenui o poco attenti. Non parliamo di pericoli gravi, ma di fastidi che possono rovinare l’esperienza di viaggio, svuotare il portafoglio e lasciare un brutto ricordo.
In questo articolo ti spiego quali sono le truffe e le insidie più comuni per i turisti in Giappone, e come evitarle con un po’ di buon senso e preparazione, anche condividendo alcune mie esperienze poco piacevoli per metterti in guardia dagli scenari più comuni.
Kabukicho. Foto su licenza Unsplash
1. I “butta dentro” e i locali poco trasparenti
Nei quartieri più affollati delle grandi città (Shinjuku e Shibuya a Tokyo, Dotonbori a Osaka, o Kabukicho in particolare) capita di incontrare i cosiddetti “butta dentro”: persone che ti avvicinano per strada e cercano di trascinarti in un bar, ristorante o club. Spesso parlano inglese e mostrano menù in inglese, così da sembrare accoglienti. In realtà i prezzi possono essere gonfiati per i turisti, con sovrapprezzi nascosti o cibo e bevande di qualità scadente. Talvolta ti vengono addebitati costi non segnalati, come “coperti” o “servizi obbligatori” dal prezzo elevato.
Consiglio: diffida sempre di chi ti ferma per strada e ti invita dentro un locale. Se vuoi un’esperienza autentica, cerca ristoranti già recensiti su Google Maps, Tabelog o tramite guide affidabili.
2. Droghe: zero tolleranza assoluta
Come visto in questo articolo, in Giappone la legge è rigidissima: qualsiasi sostanza stupefacente, inclusa la cannabis, è severamente vietata. Non solo l’acquisto o il consumo, ma anche la semplice accettazione di un’offerta per strada può portare a conseguenze gravissime. Non esistono “zone franche” o eccezioni per stranieri: le autorità applicano la legge senza sconti.
Consiglio: se qualcuno ti propone droga (capita soprattutto nei quartieri notturni più turistici), allontanati subito senza interagire.
3. Biglietti e rivenditori non ufficiali
Il Giappone offre un’infinità di esperienze: treni ad alta velocità, musei, parchi tematici come Disneyland Tokyo o gli Universal Studios di Osaka. Su internet troverai molti rivenditori di terze parti con servizio multi lingua, ma non tutti sono affidabili. Alcuni siti o bancarelle locali offrono biglietti con maggiorazioni rispetto al prezzo reale.
Consiglio: prediligi sempre i siti ufficiali. Se non disponibili o poco accessibili per via della lingua, affidati a piattaforme note e sicure come Booking, Klook Travel o GetYourGuide. Evita siti improvvisati o sconosciuti. Per concerti, il sito ticketjam è una piattaforma affidabile di rivendita tra fan e anche se il sito protegge da mancata consegna dei biglietti, l’affidabilità ricade dunque sempre sull’utente finale.
4. Prezzi gonfiati e “menu turistici”
Un fenomeno segnalato sempre più spesso riguarda ristoranti o bar che applicano prezzi maggiorati solo agli stranieri. In alcuni casi i menù in inglese hanno cifre più alte di quelli in giapponese, oppure la selezione dei piatti è limitata.
Consiglio: confronta i prezzi sul posto, verifica se il menù in giapponese è diverso (puoi usare Google Translate con la fotocamera) e, se hai dubbi, scegli un altro locale. In generale, prova a tradurre prima il menù per i fatti tuoi, spesso è lo staff a portare il menù in inglese. In alcuni posti, se sei tu a richiederlo, potrebbe essere aggiunto un sovrapprezzo. A me personalmente è capitato solo a Kabukicho.
Dotonbori. Foto su licenza Unsplash
5. Taxi e trasporti
In generale i taxi giapponesi sono molto sicuri e regolamentati. Tuttavia, possono capitare piccole furbizie: alcuni conducenti potrebbero fare giri più lunghi per aumentare la tariffa, soprattutto se percepiscono che sei straniero e poco pratico della città. Nelle zone turistiche di Kyoto, per esempio, ci sono stati casi segnalati di prezzi poco chiari per corse brevi.
Consiglio: usa Google Maps o app come JapanTaxi per seguire il percorso. Per viaggi più lunghi, preferisci il treno o i mezzi pubblici, puntualissimi ed economici. Il noleggio di bici è anche un’opzione divertente per un’esperienza autentica se si ha l’energia fisica sufficiente.
6. Souvenir e mercatini improvvisati
Capita che in aree molto frequentate da turisti vengano venduti souvenir a prezzi spropositati, con l’idea che lo straniero non sappia quanto costano realmente. Per esempio, bacchette o amuleti che nei templi costano poche centinaia di yen vengono proposti a 3-4 volte tanto.
Consiglio: acquista souvenir direttamente nei templi, nei negozi ufficiali o nelle catene locali (Don Quijote, Loft, Tokyu Hands). Prediligi piccole botteghe di artigiani dove i prezzi elevati sono giustificati dalla qualità e autenticità dei prodotti e delle interazione che puoi avere con il personale.
7. Altri scenari da tenere d’occhio
Truffe romantiche nei bar: alcune hostess bar o locali notturni puntano sui turisti soli, facendo lievitare il conto finale dopo drink non richiesti che in modo più o meno forzato ordinano al tavolo. Se vuoi avere l’esperienza folkloristica di andare in un hostess club o locale notturno, valuta di farti accompagnare da persone del posto per passare come “ospite business straniero” e non turista sprovveduto. Piuttosto, scegli un semplice karaoke che ha prezzi standard trasparenti e offre maggiore privacy.
Trappole fotografiche: in certe zone turistiche qualcuno potrebbe offrirsi di farti una foto e poi chiedere denaro. Solitamente si tratta di scammers, come si sa i giapponesi sono molto attenti nel fare fotografie dunque non ti sarà difficile chiedere aiuto a qualche passante per farti fare delle belle foto. HAI CHIIZU!
Charity scam: persone che fingono di raccogliere fondi per cause benefiche inesistenti. Sono rimasto sbalordito anni fa quando un finto monaco buddista mi fermò, provando a vendermi un braccialetto e un amuleto finti mostrandomi una lista di pseudo donatori con cifre astronomiche (anche 150-200 euro). Le donazioni si fanno sempre in contesti ufficiali e religiosi presso i templi o attraverso pratiche disciplinate e ufficiali. Va bene essere cordiali e rispettosi, ma non fessi mi raccomando!
Occhio ai prezzi nelle zone di intrattenimento notturno. Foto su licenza Unsplash
Conclusione
Il Giappone resta una delle destinazioni più sicure al mondo, e la maggior parte delle persone che incontrerai sarà onesta, gentile e pronta ad aiutarti. Ma proprio perché ci si sente al sicuro, è facile abbassare la guardia e cadere in piccole trappole per turisti. Noi forse, abituati ai furbetti in Italia, abbiamo molti anticorpi per questo genere di situazioni, ma è sempre bene tenere gli occhi aperti.
La regola d’oro è sempre la stessa: usa il buon senso, informati in anticipo e fidati solo di canali ufficiali. Così potrai goderti il meglio che il Giappone ha da offrire – cultura, cibo, natura e tecnologia – senza spiacevoli sorprese