I 12 Castelli Originali Giapponesi ~Uwajima~

Dopo aver raccontato le atmosfere maestose di Matsuyama e l’impatto storico del castello di Kōchi, rimaniamo ancora nello Shikoku per scoprire un’altra delle dodici fortezze originali del Giappone: il Castello di Uwajima (宇和島城). Qui non ci sono grandi folle di turisti, ma proprio in questo sta la sua bellezza. Uwajima custodisce un fascino discreto, fatto di silenzi, di un mastio elegante e di una posizione che sembra quasi volerlo tenere nascosto agli sguardi superficiali.

Castello di Uwajima. Foto di Walk of Japan

Piccolo ma resistente

Il castello venne costruito all’inizio del XVII secolo da Todo Takatora, un personaggio chiave dell’architettura militare giapponese, considerato un vero maestro dei sistemi difensivi. Successivamente passò sotto il controllo del clan Date, che governò Uwajima per oltre due secoli. Nonostante incendi, terremoti e le distruzioni dell’era Meiji, il mastio in legno sopravvive ancora oggi: un piccolo miracolo se si pensa a quante fortezze furono abbattute in quegli anni.

A differenza di castelli monumentali come Himeji o Matsumoto, quello di Uwajima si distingue per dimensioni contenute. Il suo tenshu a tre piani, ricoperto da un elegante tetto in legno e tegole, trasmette un senso di intimità piuttosto che di imponenza. Questo non ne diminuisce il valore storico, anzi: offre uno sguardo autentico su come potevano apparire i castelli di provincia nell’epoca feudale.

L’esperienza della salita

Raggiungere il mastio non è immediato: bisogna salire lungo uno tra i due principali sentieri che si arrampicano sulla collina. La camminata, circondata da fitti boschi, restituisce un’atmosfera quasi meditativa. Anche qui come a Matsuyama, è possibile incontrare molti gattini.

Questa salita è parte integrante dell’esperienza. Non si tratta solo di “arrivare a destinazione”, ma di vivere un piccolo percorso che dà l’idea di quanto potesse essere poco accessibile la struttura in epoca feudale.

Vista dalla cima del castello. Foto di Walk of Japan

All’interno del tenshu

Arrivati al pianoro, la vista è meravigliosa e il castello sembra una casetta appoggiata su un bellissimo prato verde. Varcata la soglia, ci si immerge in un ambiente fatto di pavimenti in legno scricchiolante, scale ripide e stanze essenziali. Non ci sono ricostruzioni moderne o esposizioni invasive: ciò che si vede è quanto rimane della struttura originale. Da ogni finestra si aprono scorci sulla città e sulla baia, un tempo utili per controllare i dintorni, oggi perfetti per abbracciare con lo sguardo l’armonia tra mare, colline e insediamenti urbani. Lo Shikoku è perfetto per chi cerca panorami assolutamente giapponesi in una calma rurale dove i pochi turisti sono quasi tutti pellegrini intenti nel visitare i famosi 88 templi dell’isola.

Uwajima oggi

La città di Uwajima non è una delle mete più battute dai visitatori stranieri, ma proprio questo contribuisce a rendere speciale la visita. Oltre al castello, il luogo è noto per il suo porto, per i vivaci festival estivi e per alcune specialità gastronomiche come i mandarini famosi nella prefettura di Ehime e il taimeshi, riso con pesce e uovo crudo. Visitare Uwajima significa scoprire un volto autentico dello Shikoku meridionale, lontano dalle grandi rotte turistiche ma ricco di tradizioni radicate. Presenta anche un peculiare santuario della fertilità con piccolo museo della sessualità annesso, il Taga Shrine.

Santuario Taga. Foto di Walk of Japan

Durante la mia visita, la città è apparsa semi deserta e spettrale, un po’ per l’esodo dovuto al periodo vicino alla Golden Week, un po’ per la crescente fuga verso le grandi città. Un’atmosfera particolare e malinconica, penso sia importante portare il turismo anche in questi luoghi remoti che soffrono maggiormente del calo demografico del Paese.

Il castello, in questo contesto, diventa il simbolo di una città che non ostenta ma conserva, che non cerca di stupire con attrazioni mirabolanti o particolarmente moderne, ma con la continuità della sua storia e del suo territorio. Anche solo arrivare in treno attraversando campagne, risaie e colline è uno spettacolo che vale la pene vedere coi propri occhi.

Foto di Walk of Japan

Perché inserirlo in un viaggio

Dopo le dimensioni regali di Matsuyama e l’importanza storica di Kōchi, il Castello di Uwajima, puoi completare il quadro dello Shikoku collezionando tutti i timbri dei principali castelli dell’isola. È la prova che non tutti i castelli erano gigantesche macchine da guerra: molti erano anche centri amministrativi e simboli di stabilità per comunità più piccole che hanno visto periodi di calma relativamente lunghi.

Chi decide di includerlo nel proprio itinerario scoprirà un luogo che premia i viaggiatori curiosi, quelli che sanno apprezzare il silenzio e le piccole interazioni con i residenti del posto, sorpresi nel vedere visitatori arrivare da lontano per un posto tanto interessante quanto ordinario.


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Pippo Senpai

Sono Filippo, analista software sabaudo con un amore smodato per il Giappone e la passione per le arti e la scrittura. Forse la mia anima è giapponese? O forse sono solo un nerd. Ho creato Walk of Japan per dare ordine alle mie avventure e ai miei pensieri e condividere tutto questo nel modo a me più congeniale: attraverso la comunicazione digitale e le mie competenze IT. Spero questo portale possa diventare il tuo compagno di viaggio in Giappone. Buona avventura!

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